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In una montagna sopra Brembilla, tra Sant’Antonio Abbandonato e la forcella di Bura, c’era un castello che era comandato da una regina. Era una donna forte e guerriera, andava sempre in testa ai suoi soldati nelle battaglie e ritornava ogni volta vittoriosa al suo castello. Quando ritornava dalle sue guerre, appena giunta a Gualguari (questo luogo è attualmente il centro del paese di Brembilla) si fermava nella piazza e provvedeva ad impiccare i suoi nemici, i traditori e i prigionieri. Quando li aveva tutti impiccati, ripartiva per risalire al suo castello e dopo nessuno più poteva vederla per molto tempo.

 

Un bel giorno una staffetta porta alla regina questa notizia: in una località detta Lasiol, si era accampato un re con molti suoi soldati; questo re aveva una corona tutta d’oro, sacchi pieni di marenghi e un vitello tutto d’oro. La regina udita la notizia, radunò tutti i suoi soldati e raccontata la cosa, promise che avrebbe lasciato a loro tutto l’oro che avrebbero conquistato; per sé avrebbe tenuto soltanto il vitello d’oro e la corona. La stessa sera l’esercito della regina partì per la guerra e durante la notte, si preparò per la battaglia.

 

Era una notte d’agosto e c’era la luna piena; a mezzanotte i soldati della regina cominciarono l’attacco, che è durato fino a tanto che il re si è messo in fuga verso le rocce dell’orrido al di la di Brembilla; dall’orrido una alla volta precipitarono nel burrone ma il re prima di morire, mandò una maledizione alla regina che aveva preso il suo vitello d’oro: infatti questo vitello era simbolo della sua religione. La regina tornò al castello vittoriosa portando con sé il bottino di guerra; la corona del re e il suo vitello d’oro. Senonché’ quando era già ritirata nella sua stanza, si scatenò un furioso temporale che faceva tremare la montagna e le muraglie del castello; e dopo poco tempo la terra si spalancò, si aperse una voragine così grande che inghiottì tutto e tutti: la regina, il castello e il vitello.